Il mare è fonte ricca di ogni sorta di meraviglia.
Capita di vedervi galleggiare a pelo d'acqua un cormorano avviluppato in una melensa pellicola di petrolio. Stecchito dal progresso (ah!). Durante le notti di mareggiata sputa sulla riva tutto quello che noi umani (sapiens sapiens, due volte addirittura!)riversiamo nelle sue budella. Allora, la mattina dopo, passeggiando sulla battigia può capitare di distinguere tra la rena scarpe spaiate (mi guardo bene dal pensare quali piedi abbiano calzato: di disperati che hanno lasciato la loro anima al Mediterraneo...?); soldatini di plastica, lattine di birra con le scritte in cirillico (ma quante miglia di corrente si è fatta 'sta lattina dalle labbra di un russo ubriaco, fino ai miei piedi calabresi?); scovolini per i cessi, bambole dalla testa mozzata, con un occhio cavato, con i capelli diventati un'unico treccione rasta; bidoni e taniche; ciabatte e persino scarpe coi tacchi a spillo. Ripigliatevi tutto, dice. Il mare prende...il mare da...
Appunto, il mare da. Ci da conchiglie di rara bellezza e modella per noi umili sediceti artisti trame incantevoli sul legno che decide di farsi trascinare dalle sue correnti. Arriva fino a noi che ci limitiamo a mettere insieme questa incantevole espressione della natura, facendo attenzione a non alterarne l'armonia a non contaminarne la semplicità.
Lo scacciapensieri from the sea ci ha provato, unendo rami e conchiglie senza collanti artificiali, ma soltanto attraverso nodi, in un particolare gioco di spire fatte con lo spago, stringendo l'ultima di esse con un'impercettibile strozzatura.
si ma come si fa? hai dovuto bucare le conchiglie? e se si come???
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